mercoledì 23 gennaio 2013

Ma qualcuno che non dica Boiate in Italia esiste ancora? - Sulle parole di Squinzi

In relazione alle parole di Squinzi e volendo rispondere ai punti salienti del suo "manifesto fallimentare e liberista sulla pelle della collettività" - Va proprio di moda in Italia fare i conti con la saccoccia degli altri - ho questo da dire:

1) Dice che la riforma degli schiavi che porta il nome di Fornero - Quella che ha creato gli esodati e che non sa quanti sono, per intenderci - è troppo morbida e va rifondata da zero creando ulteriore flessibilità.

Si legga possibilità di licenziare come e quando si vuole per qualsivoglia motivo. Riduzione o induzione del lavoratore al totale silenzio. Pena la cacciata, penso che su questo Fiat abbia fatto scuola.

A rafforzo del suo dire afferma che il tutto è stato già fatto nella maggior parte dei Paesi Europei. Però dimentica, volutamente, di citare quali!

Giustamente l'Europa è grande, ma almeno uno di questi Stati che hanno fatto quello che lui declama poteva dirlo.

Qui sorge il problema, non può citarli perchè quello che lui enuncia è totalmente falso! Fuor di realtà! Inesistente! Neanche in Grecia sono arrivati a tanto!

La Nazione dell'Asse Euro, i 17, ma anche volendo andare più in là quindi comprendendo tutta l'Europa finanziaria, i 27, che ha i contratti del lavoro peggiori sia come salario che come diritti, nei confronti del lavoratore, è proprio la nostra!

2) Parla di mobilitare l'esigua somma di 316 miliardi di € in cinque anni! Come ed in che modo? Li daranno gli industriali investendo? Nemmeno a pensarci!

I miliardi in questione sencodo il dire del Presidente di Confindustria, devono uscire dalla collettività, ovvero dai soliti noti! Noi cittadini, che paghiamo sempre e non godiamo mai!

Chiede la detassazione delle imprese (sempre loro). Vuole che si aumenti il periodo lavorativo di ulteriori 40 ore annue e che il maggior tempo lavorato sia ulteriormente detassato e decontribuito! (Per la detassazione si parla di imprese e non di lavoratori)

Decontribuito sta a significare che il maggior periodo di lavoro non sia retribuito oppure, nel migliore dei casi stra sotto pagato!

Come dire "Ce lo chiede Squinzi!"

Inoltre pretende che lo Stato privatizzi tutto il suo patrimonio, con gli eccellenti risultati che stiamo vivendo in questi giorni!

Non sto a ricordare quello che sta accadendo a Taranto con l'Ilva, ex azienda di Stato privatizzata, ne' quello che sta accadendo in Sardegna e di cui nessuno si ricorda mai, per il Sulcis, oppure per l'Alitalia!

Ricordo, per chi non lo sapesse che a differenza del sentire comune le aziende in capo allo Stato sono fonte di reddito attivo. I bilanci sono pubblici.

Non pago di tutto il suo dire, chiede una rimodulazione (aumento) delle aliquote Iva più basse.

Affermando che riordinando le stesse (sempre l'aumento delle aliquote) si potrebbe contribuire ad abbassare l'Irpef alle fasce più deboli!

Un intento nobile si potrebbe supporre! Peccato che l'Iva sia l'imposta o tassa occulta, che incide di più sui redditi famigliari!
All'aumento della stessa, aumentano i prezzi di tutti i prodotti! Senza far distinzione fra ricchi e poveri...

Si manca di tener conto che l'imposta va a gravare maggiormente proprio su quelle fasce di persone che il novello "San Giorgio liberista con culo nostro" dice di voler aiutare!

In ogni caso un punto giusto e condivisibile lo cita, quando afferma che lo Stato deve pagare i 48 miliardi di debiti contratti.

Questa è l'unica parte del discorso del già citato "San culo nostro" in cui ho trovato la pienezza di intenti con il suo dire.

In quanto è giusto che lo Stato o per meglio dire l'amministrazione Statale utilizzi la stessa velocità e caparbietà, nell'onorare i propri debiti, con cui chiede a Noi di pagare le tasse!

Balzelli e Tasse che poi vanno a finanziare: banche, armamenti, Vaticano e quant'altro!


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Il discorso di Squinzi è molto articolato e chiude con una serie di numeri previsionali che cercano di far passare per buono il suo dire...

Per contro, tutto l'andamento del 2012 appena passato, mese dopo mese ha smentito sui fatti le troppo ottimistiche previsioni di questi "geni della lampada".

Spero che quanto abbiamo passato sulla nostra pelle ci abbia insegnato, a tutti, che le chiacchiere e le previsioni lasciano il tempo che trovano!

E' vero che molte riforme vanno fatte. Ma esse devono essere conseguite ed eseguite in un ottica sociale e sopratutto a vantaggio di tutti. Non per creare nuova povertà, disoccupazione e precariato come sta accadendo oggi in Italia ed in altri Paesi Europei....

Simone


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Da "Il Fatto Quotidiano": Crisi, Confindustria: “Riforma del lavoro insufficiente, nuovo governo la cambi”

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Grazie per aver commentato, Simone