lunedì 20 agosto 2012

GIUSTIZIA E NEO - LIBERISMO - Quando la magistratura è un ostacolo, nuovi tentativi di bavaglio!

Monti e la giustizia
Dire che oramai il giornale La Repubblica sia un quotidianetto di partito, scaduto come uno yogurt andato a male, è fare un complimento a chi lo scrive.
Con mio profondo dolore e rammarico, lo dico e lo scrivo da mesi anche perché era il mio quotidiano preferito, nonché di riferimento.
Ma, come si dice, nella vita tutto cambia, quindi si può cambiare anche il giornale di riferimento...
E visto che il Paese è sotto 'padrone' tanto vale leggere direttamente quello dei proprietari...

Comunque fatta la premessa ecco il pensiero:

"Dopo aver dato un'attenta lettura al presente articolo, il dire di Monti sulla giustizia mi fa paura ed orrore!

Nel leggere le sue poche frasette, sulla stessa, mi è parso di scorgere (anzi ho avuto la certezza di scorgere) che vuole piegare la già tanto vituperata giustizia Italiana al business o per meglio dire al malaffare ed ai padroni, che da sempre stritola la nostra Penisola!"

Il caso Ilva, che in questi giorni impera sulle cronache nazionali, ne è un ottimo antipasto; ben seguito da un ghiottissimo primo:

"L'attacco alla magistratura, già ampiamente anticipato dai vari politici e dai vari quotidiani, per difendere in prima battuta Napolitano, sulle intercettazioni."

A voler pensare male, ed io sono un cattivo pensatore, si potrebbe dire che questa sua ritardata quanto estemporanea difesa del Quirinale, voglia invece essere un ennesimo e non ultimo monito ai magistrati e dir loro:

"Lasciate stare i vari Clini, Passera, ecc. che possono essere indagati per corruzione!
In quanto essi non avendo lo 'scudo' parlamentare, ne' al tempo ne' oggi, sono stati più volte intercettati e possono essere costretti a riferire dei loro eventuali reati alla giustizia!
"

Se fossimo sotto regime, e per me lo siamo, si potrebbe parlare di 'reato' di 'lesa maestà' di fronte al potere politico (nominato e non scelto. Vedi cosiddetto porcellum)!

Ma si sa, per Monti, il Business vien prima di tutto. Prima della stessa ragion di Stato; prima della giustizia, della verità e soprattutto del bene della collettività tutta!

Il messaggio che vuol mandare, a mio parere è:

"Se si ruba o si inganna, per fare arricchire le imprese e gli speculatori in fondo non è reato, anzi è necessario!".

Alla fin fine è solo un modo come un altro per dire agli investitori / speculatori, nazionali ed esteri:

"Stiamo trasformando l'Italia nel Paese dei vostri Balocchi e dei vostri Trastulli"

Affinché non possa darvi più alcun fastidio, stiamo imbavagliando e mortificando, il Terzo potere dello Stato. La Magistratura.

Oramai il più è fatto.

La popolazione è allo stremo, non può più infastidirvi o peggio nuocervi. In tal senso vedi riforma delle pensioni e del lavoro!

L'abbiamo messa a tacere!

Adesso mancano solo loro, giudici e magistrati, e ci stiamo muovendo, dando da fare con celerità!"

Ma alla fine Marchionne, è stato molto chiaro nel suo, nemmeno tanto velato, messaggio rivolto soprattutto a lui (Monti) ed al suo governo:

"L'Italia è un Paese con una legge troppo 'folkloristica'! Datevi da fare o portiamo la nostra produzione altrove!" (Come se non l'avesse e l'avessero già fatto, per altro)

Anzi, mi pare strano che il nostro (malaugurato) 'Presidente del Consiglio' abbia atteso tanto a recepire tale messaggio!

Prima di lui, ad imbavagliare la magistratura, ci ha provato per quasi un ventennio, Berlusconi.
Fortunatamente per noi fallendo o quasi (per onor di verità e cronaca)!
Di leggi ad Aziendam (oltre che ad personam) ne è riuscite a far passare non poche!

Va anche detto, però, che prima c'era una parvenza, di finta, opposizione ed il popolo era pronto a scendere in piazza, in ogni momento!
Circa il 50% degli Italiani (se non di più) era pronto a tutto pur di dar contro a Berlusconi!

Oggi invece, per contro, non abbiamo nemmeno più quella parvenza di opposizione che, pur se fortemente collusa, c'era!

I due partiti di maggioranza più quello ballerino (leggi Udc) si sono coalizzati; e l'attuale, risicatissima, opposizione è zittita dall'uso e soprattutto abuso della decretazione d'urgenza!

Tale malversazione è diventata così evidente che se n'è accorto persino il nostro Presidente della Repubblica.
Il quale ha sentito il bisogno - forse in un momento di veglia dal suo (voluto) torpore, oppure, in uno di quegli oramai (troppo) rari attimi, in cui la sua coscienza istituzionale di Garante ultimo della nostra Carta si è risvegliata - di renderlo pubblicamente noto.

Naturalmente, una volta resosi conto di tale (suo) 'inopportuno' risveglio, non ha perso tempo - quasi a voler smentire le sue stesse parole - a giustificare ampiamente (non dimentichiamolo) l'uso del voto di fiducia.

In chiusura di pensiero, mi vien solo da dire:

"Se non riattiviamo al più presto la nostra coscienza civica, se non ci decidiamo a prendere in mano la situazione, sostenendo quelle poche voci che sono ancora libere e non si son fatte piegare da questo potere malato che è il Neo - Liberismo Italiano, il futuro, ma soprattutto l'immediato presente della nostra Repubblica e di noi cittadini che viviamo la stessa, non è affatto roseo.
Qui non ci stiamo giocando solo la cosiddetta 'generazione perduta', come ha osato chiamarci Monti, ma anche le generazioni che devono ancora venire!"

Simone

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